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Un'ipotesi dell'autore - una giustificazione
per un modo di raccontare così allusivo - è che questo libro potrebbe servire
da guida per un amante di percorsi incongrui.
E vi è certo dell'incongruo in questa ricerca di un amico disperso, ombra di un
passato segnato - s'indovina - da una qualche definitiva rottura; in quest'india
conosciuta solo nelle camere d'albergo, negli ospedali, e che pure balugina
attraverso i colloqui essenziali con profeti incontrati sui pullman, con gesuiti
portoghesi, con gnostici di una società teosofica. Ma è una incongruità che
dall'esplicitarsi di suggerimenti, da concomitanze che si rivelano necessarie,
si riordina a metodo. E' il lato notturno e occulto delle cose il tema di Notturno
indiano.
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