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Un destino assolutamente unico, quello di
Isabelle Eberhardt (1877 - 1904), di origine russa, nata a Ginevra, a ventidue
anni è già in Nord Africa che percorre, vestita da uomo, le regioni impervie
del Maghreb.
Ma una vita troppo breve, la sua, conclusa tragicamente per un'improvvisa
inondazione a Aïn Sefra, sull'Atlante algerino.
Il suo errare è scandito dalla scrittura: una eccezionale sensibilità
letteraria e poetica le ha permesso di darci un'ampia serie di descrizioni e
brevi narrazioni, frutto di incontri insoliti e di situazioni umane particolari.
Seguendo il filo della narrazione tuttavia, i paesaggi reali e le persone
progressivamente sfumano,lasciando il posto ad una visione onirica e
meravigliosa al confine con il sogno e la fantasia.
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