BAHAMA

Storia

Le isole Bahama furono scoperte da Cristoforo Colombo nel 1492 ma è tuttora incerta l’indentità dell'isola in cui approdò e che fu chiamata “Guanahani”. Nella sua spedizione Colombo fu aiutato dal re Ferdinando il Cattolico che nel 1509 gli ordinò di portare via dalle isole tutti gli abitanti per occuparli altrove, favorendo così le successive esplorazioni, dopo il 1512, di Ponce de Leon e di Perez di Ortubia.

Le più note di queste isole sono: la Grande Bahama, la Grande Abaco, New Providence con la capitale Nassau, la Cat Island, la Eleuthera, la Grande Exuma, la Acklin, le isole Caicos, la Watling, la Grande Inagua.

Nel 1629 gli inglesi occuparono New Providence e vi rimasero fino al 1644 quando furono cacciati dagli spagnoli che nel 1646 occuparono e colonizzarono pure Eleuthera. Gli inglesi poi prelevarono i coloni dalle Bermude e con essi tornarono a New Providence e con l’unico porto esistente, quello di Nassau, poterono garantirsi i traffici ed i commerci.

Poi nel 1670 Carlo II d’Inghilterra concesse le Bahama ad un gruppo di lord che, però, dovettero lottare per i diritti acquisiti sui territori sia con la Spagna che con i Bucanieri. Erano questi ultimi degli avventurieri europei che si erano stabiliti nelle Antille nella seconda metà del XVI secolo. Vissero nella zona prima pacificamente cacciando bufali e cinghiali. e salandone le carni che vendevano, poi, col nome di “Bucan”, da cui derivò il loro nome. Ma vessati da tiranniche leggi spagnole, reagirono unendosi in associazioni piratesche rette da severissime norme e con i nomi di “Fratelli della Costa” e "Filibustieri" si diedero a percorrere i mari specialmente a danno degli spagnoli.

I Filibustieri, soprattutto nel XVII secolo infestarono i mari a danno degli spagnoli, comandati da capi intrepidi e senza scrupoli che conquistarono e danneggiarono molte città, anche se ben fortificate.

Nel 1718 l’Inghilterra inviò un governatore accompagnato da molti coloni che, stabilitisi in maniera definitiva, iniziarono subito le colture e l’impianto di alberi da frutta.
Più tardi altri coloni giunsero portando con loro anche gli schiavi ed allora, insieme all’agricoltura, progredirono pure le piantagioni di cotone.

Dopo un breve periodo di occupazione da parte degli Stati Uniti e poi della Spagna, gli inglesi tornarono in possesso delle isole riconosciute dalla Corona come legittime proprietà.

Alla fine del XVIII secolo però l’agricoltura ed il cotone subirono una grave battuta d’arresto a causa di una dilagante malattia delle piante.

I traffici commerciali per un po’ di tempo furono buoni specialmente in virtù della produzione del sale, ma l’abolizione della schiavitù nel 1834 e la divisione amministrativa delle isole Caicos e Turks, maggiori produttrici di sale, dettero un altro duro colpo alle Bahama che seguirono poi le vicende legate agli S.U.. Infatti, in queste isole, durante la guerra di Secessione Americana, trovarono rifugio tutti coloro che riuscirono a violare il blocco stabilito dai nordisti, portando i commerci a livelli molto elevati. Finita la guerra, e quindi finiti i commerci, la siccità ed altre disgrazie danneggiarono le isole. Poi, però, aumentata da parte degli S.U. la richiesta di frutta e di prodotti agricoli, ne risultarono incoraggiate le colture, specie quelle del pomodoro e dell’agave, ed anche la pesca ebbe notevole impulso specialmente quella delle spugne, senz’altro la prima risorsa delle isole. Si sviluppò molto anche l’industria del legname, la produzione di vini e di alcool che in grande quantità cominciò ad entrare negli S.U. illecitamente.

I porti furono ampliati e molte opere pubbliche furono intraprese.
Lo stato, retto da un governatore, ebbe un Consiglio esecutivo ed una Assemblea elettiva.
Nelle prime elezioni ebbero diritto di voto solo i proprietari delle terre e gli occupanti. Al di sopra dell’Assemblea vi fu un Consiglio legislativo i cui membri venivano nominati dalla Corona.

Nel 1957 la politica era dominata dal “Progressive Liberal Party” (PLP) che rappresentava la maggioranza negra.
Nel 1964, pur riconoscendo come capo dello stato il sovrano del Regno Unito, le Bahama conquistarono la loro autonomia, entrarono subito a far parte delle Nazioni Unite e dell’OAS.

Le elezioni del 1968 nominarono Primo Ministro Lynden O. Pindling, leader del PLP, e quelle del 1972 replicarono ottenendo 29 seggi su 38; 7 seggi andarono all’”United Bahamas Party” (UBP) rappresentante degli uomini d’affari bianchi.

Dal 10 luglio 1973 queste isole costituirono uno stato indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico; ebbero sempre stretti rapporti con gli S.U. che con l’aiuto dei loro capitali hanno permesso un grande sviluppo del turismo ed un forte aumento del reddito nazionale.

Politicamente il PLP ha dominato ininterrottamente la scena vincendo le elezioni anche nel 1977, 1982, 1987, anche se le opposizioni si erano andate via via rafforzando riunendosi tutte sotto il “Free National Movement” (FNM). Pindling ha continuato a governare sempre mantenendo strette relazioni con gli S.U. che sicuramente hanno sempre costituito per le isole il maggiore fautore della loro prosperità: questa, dovuta oltre che per le produzioni e per il turismo, anche per avere applicato condizioni fiscali di favore e un segreto bancario che ha fatto di Nassau, in particolare, una “Piccola Zurigo”.

Qualche screzio nei rapporti con gli S.U. si è avuto negli anni ottanta quando le Bahama hanno assunto un ruolo importante nella scena del traffico internazionale della droga, nel quale numerosi membri del governo ed anche lo stesso Pindling risultarono coinvolti essendosi lasciati corrompere dai loro accusatori, cioè gli stessi trafficanti di droga.
 
Le elezioni svolte nell’agosto 1992 assegnarono la vittoria al Free National Movement, conservatore,  da sempre antagonista del Progressive Liberal Party, liberale, al governo senza interruzioni  dal 1967, guidato da L. Pindling, artefice dell’indipendenza del paese, avvenuta nel 1973, e sotto l’egida del Commonwealth.

La sconfitta di questo partito fu senza dubbio originata dalle difficoltà economiche, prima che politiche, dovute alla netta diminuzione del turismo americano che aveva nuociuto moltissimo all’industria alberghiera e, naturalmente, a tutte quelle ad essa connesse. Questo aveva dato l’avvìo ad un grande aumento della disoccupazione.

Inoltre, molto avevano contribuito i noti scandali a carico  di  alcuni elementi governativi ed ancora di più l’intensificarsi del traffico della droga, in partenza dalla Colombia con direzione Stati Uniti. Questo rafforzato traffico aveva soprattutto incrementato la criminalità organizzata,legata specialmente ad immigrati haitiani e cubani.

E proprio la dura lotta a questa criminalità fu il primo punto del programma del nuovo governo, presieduto da H. Ingraham; in maniera particolare egli si prefiggeva di sconfiggere la corruzione presente nell’amministrazione statale e di risanare il bilancio dello stato con netti tagli  alla spesa pubblica, con l’incrementare i capitali esteri nel paese, nei particolari campi del turismo e delle telecomunicazioni.

Questo programma piacque così tanto alla popolazione che anche con le elezioni legislative del 1997 votò lo stesso governo.
Per la politica estera, le Bahama mantennero sempre rapporti stretti con gli Stati Uniti anche per combattere insieme il narcotraffico. Nel 1994  avevano subìto un peggioramento quelli con Haiti e Cuba, proprio per la massiccia immigrazione di elementi disturbatori e corrotti.

Nel maggio 1997, poiché furono allacciati i rapporti con la Cina Popolare, dovettero cessare necessariamente quelli con Taiwan.