Storia
Nessuna notizia storica ci è pervenuta di questo territorio prima
del 1837 quando il re di Bimbia, nella regione costiera, cedette l’ampia
zona a nord dell’estuario del fiume agli inglesi, i quali già da
tempo avevano avviato commerci con le popolazioni Duala.
Gli inglesi, poi, dal 1845 al 1860, per mezzo di missionari protestanti,
procedettero alla evangelizzazione degli indigeni. Nel 1860 una Casa Commerciale
di Amburgo impiantò una fattoria sull’estuario dello stesso fiume.
Nel 1873 dalla Società Geografica di Londra venne inviato nell’Africa
Centrale l’esploratore Verney Lovett Cameron per andare alla ricerca del
famoso viaggiatore scozzese Davide Livingstone, del quale mancavano notizie
già da due anni.
La spedizione partì da Bagamoyo il 18 marzo 1873; il 4 agosto
arrivò a Unyamyembe e qui incontrò il convoglio che trasportava
la salma di Livingstone.
Ma la vera conoscenza del territorio del Camerun da parte degli europei ebbe inizio nel 1884. In quell’anno l’esploratore tedesco Gustavo Nachtigal stipulò un trattato col re Bell e con alcuni capi indigeni, in seguito al quale il Camerun divenne colonia tedesca.
Assunse il comando della colonia il barone von Soden. Il 24 dicembre 1885 la Francia e la Germania pervennero ad un accordo: la Francia cedette alla Germania la zona di Batanga, compresa nel Camerun, ed in cambio ottenne il riconoscimento dei suoi interessi a Konakry nella Guinea. E tra i due stati il Camerun fu mediatore privilegiato nei venti anni che precedettero la prima guerra mondiale.
Un altro trattato, il 4 febbraio 1894, fu stipulato fra le due potenze europee: in base a questo trattato la Germania consegnò alla Francia parte dell’entroterra del Camerun, e ciò forse già in vista di una possibile alleanza contro l’Inghilterra. Poi però, quando la Germania contese alla Francia l’espansione nel Marocco, la Francia restituì il territorio.
Nell’amministrare il Camerun, la Germania incontrò molte difficoltà: nel 1895 ci fu una ribellione militare ed un’altra se ne verificò nel 1904/1905 ad opera degli indigeni.
Scoppiata la prima guerra mondiale i tedeschi opposero una lunga resistenza ma il Camerun nel 1916 cadde nelle mani degli alleati franco-inglesi.
In seguito alla pace di Versailles fu fatta la ripartizione dei mandati coloniali ed il Camerun fu assegnato per i 5/6 alla Francia ed il resto all’Inghilterra. E, sotto mandato, iniziarono le rispettive colonizzazioni che videro svilupparsi molto le produzioni agricole e le esportazioni del caffè, cacao, arachidi, palma da olio, sesamo e banane. La parte zootecnica non conobbe pari progresso ed anche la produzione del caucciù non conobbe mai livelli apprezzabili.
Sopraggiunse e passò la seconda guerra mondiale senza avvenimenti di rilievo per il Camerun che però il 13 dicembre 1946 fu trasformato dalle Nazioni Unite in due territori ad amministrazione fiduciaria. La parte britannica del Camerun fu posta sotto la sorveglianza di un Governatorato Generale, come Alto Commissario britannico, ebbe l’Assemblea Federale ed i due Consigli legislativo ed esecutivo.
Nel 1958, con l’approssimarsi della concessione dell’autonomia ai vari stati dell’Africa francofona l’Assemblea delle Nazioni Unite inviò una missione in ambedue le zone del Camerun, dalla quale doveva essere redatta una relazione sulla reale situazione dei due territori ed il grado di evoluzione delle popolazioni in vista del raggiungimento dell’autogoverno.
Il Camerun francese fece parte dell’Unione Francese, alla quale fu aggregato anche il Togo, ed ebbe presenti in Parlamento francese 4 deputati e 3 senatori. Ebbe un’Assemblea territoriale locale formata da 50 membri. Con la legge quadro del 23 giugno 1956 la repubblica francese fu autorizzata a concedere uno Statuto sia al Camerun che al Togo. Il primo fu approvato il 16 aprile 1957 ed il Camerun, pur rimanendo territorio sotto tutela, potè godere di grande autonomia per gli affari interni. L’Assemblea da territoriale divenne legislativa, costituita da 70 membri di cui solo 7 europei.
Nel 1958 l’Assemblea legislativa del Camerun chiese la cessazione del regime fiduciario e l’unione con il Camerun britannico. Queste richieste giunsero alle Nazioni Unite direttamente dal governo francese che si dichiarò favorevole a concedere l’indipendenza. Per questo le Nazioni Unite, anche qui, inviarono una missione ricognitiva che stabilì essere il grado di maturità della popolazione camerunense completamente soddisfacente ed affidabile.
Il 1° gennaio 1960 il Camerun francese divenne stato sovrano ed indipendente e nel settembre successivo fu ammesso alle Nazioni Unite. La Costituzione della Repubblica del Camerun fu approvata il 21 febbraio 1960 ed il presidente eletto a maggio fu A. Ahidjo.
Il 1° ottobre 1961 si unì definitivamente alla parte meridionale sotto tutela britannica, cessata dopo un referendum popolare, e quindi si potè avere la Repubblica Unita del Camerun.
Il partito di maggioranza, l’Union Camerounnaise del presidente Ahidjo ebbe la prevalenza nel governo di coalizione costituito. Poche furono le contestazioni dell’opposizione, di ideologia marxista, e nelle elezioni del 1965 Ahidjo fu confermato presidente. Vice-presidente fu invece John Foncha e nel settembre 1966 fu fondata l’Unione Nazionale Camerunense, nella quale confluirono altri partiti minori.
Con la raggiunta stabilità interna si ebbe anche un progressivo sviluppo dei servizi, delle finanze, dell’istruzione e dei trasporti. Furono consolidati i già buoni rapporti con la Francia e se ne stabilirono nuovi con la Jugoslavia e con l’Unione Sovietica,dove il presidente si recò in visita nel 1967.
Ahidjo fu rieletto nelle elezioni del 1970 ma il vice presidente fu Salomon T. Muna. Nel 1971 si unirono le tre organizzazioni sindacali in una sola ed anche con la nuova Costituzione del 1972 ogni istituzione federale fu eliminata. Ahidjo rimase presidente e Muna divenne presidente dell’Assemblea Nazionale.
Nel 1975 non si verificò alcun cambio nella presidenza ed invece alcune modifiche furono apportate alla politica estera; ci fu infatti un allentamento della politica filo-occidentale ed il paese riconobbe ufficialmente la Cina popolare, la Corea del Nord e la Cambogia.
All’interno, anche tra qualche difficoltà, non ultimo il problema della successione Ahidjo, il Camerun vide consolidarsi sempre più l’unità nazionale.
Le elezioni del 1980 consacrarono ancora vincitore Ahidjo, ma egli dopo due anni, nel novembre 1982, lasciò l’incarico al suo successore P. Biya, che dal 1975 era Primo Ministro. Ahidjo però mantenne la presidenza del partito di maggioranza del governo, l’Unione Nazionale Camerunense, iniziando quindi una convivenza con Biya che quest’ultimo non gradì. Ed infatti il sodalizio durò poco. Nell’agosto del 1983 ci fu un tentativo di colpo di stato e Biya approfittò dell’occasione per ottenere che Ahidjo lasciasse la presidenza dell’Unione, in quanto accusato. I responsabili del colpo di stato furono condannati a morte.
Quando nel gennaio 1984 Biya fu rieletto presidente, riuscì a far approvare dall’Assemblea Nazionale un emendamento alla Costituzione e con questo fece abolire la parola "Unità" dalla denominazione della Repubblica che da quel momento si chiamò solo “Repubblica del Camerun”.
Poi Biya volle fare un gesto di distensione e fece convertire in carcere
le condanne a morte decretate per il colpo di stato del 1983. E questo
fu anche per Ahidjo che era andato in esilio in Francia, da dove egli frequentemente
si dichiarò innocente.
Nel 1985 fu convocato il Congresso del Partito, che poi si chiamò
“Unione Democratica del Popolo Camerunense”.
Nel 1987 si tennero le elezioni amministrative e nel 1988 quelle per
il Parlamento e la Presidenza.
Nel 1990 il Parlamento decretò la libertà politica di associazione, che pur essendo già sancita dalla Costituzione in pratica non aveva fino ad allora avuto applicazione.
Nonostante l’impegno continuo di Biya nell’abbattere i dislivelli sociali, nel creare sviluppo e progresso in tutti i settori produttivi del paese, il Camerun dovette soccombere al crollo del prezzo mondiale del petrolio ma ben più grave sopraggiunse una inaspettata calamità naturale, l’eruzione di una nube tossica dalle acque del Lago Nyos, che provocò centinaia di vittime, nell’agosto del 1986. E nello stesso anno il Camerun riallacciò le relazioni diplomatiche con Israele, compito piuttosto impegnativo data la religione musulmana ufficiale dello stato e la sua adesione alla Conferenza Islamica. Già nel 1989 aveva aderito al vertice francofono e pur favorendo sempre una politica conservatrice, il Camerun seppe sempre conciliare le necessità di governo con le opinioni di tutti gli oppositori.
Nel 1990 però riprese un movimento di protesta popolare in seguito alla recessione economica verificatasi ed alla impossibilità perenne per le opposizioni di avvicendarsi al governo del paese.
Biya fece votare all’Assemblea Nazionale un emendamento costituzionale con il quale aveva inizio il multipartitismo.
Nell’aprile 1991 fu eletto premier S. Hayatou e fu concessa una amnistia ai prigionieri politici. Però non venne concessa una conferenza nazionale per elaborare una nuova costituzione che consentisse ai nuovi partiti politici di organizzarsi per le successive elezioni. Ne nacquero scioperi e proteste che le forze dell’ordine repressero duramente. Nel giugno successivo, dietro una disobbedienza civile e la proclamazione di uno sciopero generale, il governo proclamò lo stato d’assedio in dieci provincie, proibì le attività politiche dei partiti facendone arrestare i capi.
Le elezioni legislative del 1992 assegnarono la maggioranza assoluta al Movimento per la Difesa della Repubblica e quelle presidenziali anticipate all’ottobre dello stesso anno riaffermarono in carica Biya.
Poi per evitare altre sommosse e disordini Biya nel maggio 1993 istituì una commissione tecnica con il compito di elaborare una nuova carta da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Nazionale.
Fra le altre questioni che sarebbero state dibattute dalla commissione, importantissima era quella della ampia autonomia richiesta dalle regioni del sud, anglofone, assai diverse da quelle francofone, con istituzione di uno stato federale e decentrato. Ma tra la fine del 1993 e l’inizio del 1994 ancora altre difficoltà economiche arrivarono legate alla svalutazione del franco. I lavori della commissione passarono in secondo piano dovendosi prima ricomporre le varie proteste e scioperi conseguenti ad una massiccia ondata di licenziamenti. La commissione potè riprendere l’attività nel novembre 1994 e gli emendamenti richiesti furono votati dall’Assemblea Nazionale nel dicembre 1995. La nuova Costituzione però non fu gradita alle opposizioni perché nella conformazione dell’ordinamento statale non era previsto alcuno stato veramente federale e chi si sentì maggiormente penalizzato da questo fu la minoranza anglofona. E siccome le frange estremiste di questa minoranza non poterono accontentarsi dell’ingresso del paese nel Commonwealth britannico, avvenuto nel novembre 1995, nell’aprile 1997 tentarono una insurrezione, subito stroncata dalle forze dell’ordine.
Intanto il partito di governo nel 1996 aveva vinto le elezioni
amministrative e nel maggio del 1997 vinse anche quelle legislative. Per
non parlare poi di quelle presidenziali dell’ottobre 1997 che furono per
Biya un vero e proprio trionfale plebiscito col quale egli
potè dare il via al suo quinto mandato consecutivo.