Storia
Kazaki vuol dire “gente senza tetto”. All’inizio del XV secolo, dopo la morte del grande capo mongolo Tamerlano, che decretò la rovina dell’impero mongolo, i principi kazaki, fusi con i kirghisi, cominciarono a combattersi fra di loro.
Due di questi principi, della tribù dei Giuci, i fratelli Ghirey e Gianibec, stanchi di sopportare l’oppressione del Khan degli Usbeki, fuggirono in quella zona che era il Turkestan, dove il signore del luogo assegnò loro un territorio ove poter vivere con il loro seguito.
Nel 1465 altri fuggiaschi si unirono a loro e divennero una numerosa comunità. I popoli vicini li chiamarono allora “Kazaki”, appunto “gente senza tetto”.
In breve tempo la comunità si decuplicò ed al principio del XVI secolo già più di un milione di persone erano presenti sul territorio.
Il vero artefice di questa organizzazione fu il Khan Kassim (figlio di Gianibec), morto nel 1520. Alla sua morte essi erano divisi in tre orde: la media, la minore e la maggiore, che erano sempre in guerra con i vicini. E ciò le indebolì molto, tanto che il Khan Tiavka nel 1718 propose la sua sudditanza al governo russo, chiedendo aiuto a Pietro il Grande. Tutto questo non potè sortire alcun effetto perché quasi subito il Khan Tiavka morì ed anzi i kazaki furono scacciati dal Turkestan.
Furono costretti a dirigersi verso nord e si trovarono a contatto con i possedimenti russi. Poco a poco i kazaki, a seguito di guerre condotte anche contro i cinesi, si trovarono a doversi barcamenare fra la Cina e la Russia ed allorchè quest’ultima conquistò le steppe kirghise, anche ai kazaki furono tolti alcuni territori. Si ribellarono ma la Russia li sottomise completamente.
Quindi iniziò una vasta colonizzazione della zona da parte dei russi ed intorno al 1900 moltissimi coloni russi invasero tutto il paese ed i kazaki videro diminuire ancora le loro terre.
Il malcontento fu grandissimo ma la loro posizione non permetteva grandi sovvertimenti. Quando nel 1906 i kazaki ricevettero il diritto di eleggere un loro rappresentante nella Duma, lo collocarono naturalmente in zona opposizione.
Allorchè scoppiò la rivoluzione in Russia i kazaki andarono a far parte della Repubblica del Turkestan e dopo pochi anni, nel 1925, poterono avere un loro stato autonomo che fu organizzato a repubblica.
Poco a poco i kazaki abbandonarono lo stato di nomadismo e si stabilirono a dimora fissa. Così poterono dedicarsi in parte all’agricoltura, ma maggiormente all’allevamento del bestiame. Praticarono anche la pesca ed il mestiere più diffuso fra gli uomini, oltre ai vari rami dell’artigianato, fu quello di carrettiere, cioè di trasportatore di merci con i carri.
Per un certo tempo, ma in epoche remote, i kazaki professarono la religione dello “sciamanismo”, il cui culto fondamentale fu quello degli spiriti intermediari fra Dio ed il mondo, che si rivelavano per mezzo di sacerdoti-profeti, ossia gli “sciamani”.
Poi però abbracciarono l’islamismo, ma senza esserne fanatici propulsori. In relazione alla loro religione islamica si servirono, per la scrittura, dei caratteri arabi, ma anche qui ben presto iniziò una evoluzione che portò all’uso dei caratteri latini.
Fino al 1936 il Kazakistan fece parte, come paese autonomo, della Repubblica Sovietica Russa e poi fu eretta a Repubblica Federale nell’Unione Sovietica.
Più delle altre repubbliche ebbe un progresso notevole nella industrializzazione per merito delle sue grandi risorse naturali, come le carbonifere nella regione di Karaganda, quelle petrolifere di Emba, quelle idroelettriche del bacino dell’Irtys e quelle minerarie, aurifere.
Durante la seconda guerra mondiale il suo progresso fu ancora maggiore ed anche il suo territorio si ingrandì perché dal 1938 al 1943 il numero delle sue regioni passò da 11 a 16.
Accanto alle ricchissime risorse, basilari per l’industria, il Kazakistan è abbondantemente sviluppato nell’agricoltura ed anche Alma Ata, la capitale, può considerarsi importante centro agricolo. Notevole anche l’allevamento del bestiame, in particolare un tipo di ovini “merinos”, e poi cavalli, cammelli e cervi.
Fino al 1989 il paese fece parte dell’Unione Sovietica e non subì avvenimenti degni di nota né all’interno né all’esterno di tale Unione. Ma con l’avvento di Gorbacev tutta la nazione prese un diverso assetto. Ognuna delle Repubbliche Federali potè distaccarsi ed iniziare per conto proprio il percorso della sua storia.
Così nel 1989, come prima risoluzione, nel Kazakistan, oltre al russo come lingua inter-etnica, fu ripristinato il “kazak” lingua ufficiale.
In secondo luogo, il 25 ottobre 1990, fu proclamata la sovranità territoriale e quindi tutte le risorse naturali e dell’economia passarono sotto la dirigenza locale nazionale.
A dirigere queste operazioni sin dal 1989 fu N. Nazarbaev, segretario del Partito Comunista Kazako, che poi si chiamò socialista, e, dal febbraio 1990 divenne presidente del Soviet Supremo.
Poi il 16 dicembre 1991 il Kazakistan si proclamò Repubblica Indipendente e fu una delle ultime ad uscire dall’Unione Sovietica.
E sempre nel dicembre 1991 Nazarbaev fu eletto Presidente della Repubblica. Egli propose un accordo economico fra le repubbliche centro-asiatiche, ma favorì le intese anche con molti altri paesi, compiendo viaggi negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Turchia e Corea.
Con questo si mirava ad attirare nel paese investimenti stranieri, favoriti dalla creazione di molte zone di libero scambio. Inoltre, poiché sul territorio kazako erano presenti potenti armamenti nucleari, Nazarbaev assicurò tutti che avrebbe denuclearizzato il paese. Ed infatti nel maggio 1992 aderì al patto Stati Uniti-Unione Sovietica per la progressiva eliminazione degli armamenti nucleari.
Sempre nel 1992 il Kazakistan divenne membro delle Nazioni Unite e del Fondo Monetario Internazionale.
Nel gennaio 1995 stipulò con la Federzaione Russa e con la Bielorussia un accordo di unione doganale, che si rafforzò l’anno dopo con l’adesione del Kirghizistan e con l’estensione all’economia ed alla cultura. Nel maggio 1995 completò lo smantellamento delle armi nucleari dal suo territorio. Sempre nello stesso anno si creò con Mosca una forza militare congiunta.
In seguito questi rapporti di amicizia subirono una lieve flessione in quanto, dopo varie richieste, non tutte soddisfatte, di un nutrito gruppo russofono presente nel paese, ci fu un massiccio esodo di questo gruppo verso la Federazione Russa.
Per quanto attenne alla politica, dopo la separazione dall’Unione Sovietica, nel gennaio 1993 il Kazakistan ebbe una nuova Costituzione che stabiliva il sistema repubblicano presidenziale e nel marzo 1994 ci furono le prime elezioni legislative, contestate per irregolarità da vari osservatori internazionali.
Nazarbaev, lasciato il partito socialista, ex comunista, aveva fondato il Partito dell’Unità Popolare il quale, nelle elezioni, gli assegnò la maggioranza.
Però nel marzo 1995 la Corte Costituzionale dichiarava nulle le elezioni del 1994 ed allora Nazarbaev sciolse il Parlamento e si assunse l’onere di governare fino all’esito delle prossime elezioni, che si tennero nel dicembre dello stesso anno con il medesimo risultato.
Nel gennaio 1999 si ebbero anche le elezioni presidenziali e Nazarbaev
potè, anche qui, contare su una larghissima maggioranza.