Principato  di  MONACO

Storia

Mentre nel Principato restano ancora poche iscrizioni latine a testimoniare la presenza, per un certo periodo, dell’Impero Romano, del Medio Evo, invece, si hanno poche e frammentarie notizie. Si sa soltanto che nell’XI secolo gli abitanti della soprastante Turbia fondarono nel paese la Chiesa di Santa Maria unita poi a quella di San Donato; ed intorno a queste due Chiese si raggrupparono i primi nuclei di popolazioni. E su queste vantò il suo dominio Genova che, a difesa di tutto il territorio, nel 1215 vi fece erigere un castello ed un altro ne fu costruito all’imboccatura del porto. Nel 1262 questo possesso  genovese fu riconosciuto da Carlo d’Angiò.

Quando in Italia, verso il 1297, ci furonole contese fra i Guelfi ed i Ghibellini, Franceschino Grimaldi, detto Malizia, esponente della famiglia che possedeva tanti feudi sulla Riviera Ligure, si impossessò di questo dominio genovese per crearvi un appoggio navale ed un punto di difesa per i Guelfi. E da quel momento la storia del Principato si identificò con quella della famiglia dei Grimaldi.

Con l’alternanza dei partiti a Genova si ebbe anche quella del possesso del Principato, finchè nel 1395, tolto a Genova, iniziò un vero e proprio balletto di signorìe e fino al 1419, quando poi Monaco tornò definitivamente ai Grimaldi, del ramo di Carlo il Grande.

Il piccolo stato fu guardato con desiderio da tutti i potenti stati vicini, ma chiese la protezione di Genova ed infine, sotto l’abile politica di Lamberto, del ramo di Antibo, che aveva sposato la nipote del principe Giovanni, il principato fu ufficialmente riconosciuto indipendente.

Verso la fine del secolo XV e l’inizio del XI, Monaco si appoggiò interamente alla Francia. Nel 1505, sotto il principe Luciano, i rapporti con la Francia si indebolirono e Genova, con l’intento di occupare tutta la Riviera ed eliminare la nobile famiglia, assediò, ma invano, il paese. Nel 1509 Luciano, costretto a subire  con un trattato la sovranità della Francia, si rivolse alla Spagna; stipulò con Ferdinando il Cattolico un accordo di navigazione e la Francia nel 1512 dovette ammettere la piena indipendenza del principato che, per oltre un secolo, rimase nell’orbita della politica spagnola.

Verso la metà del secolo XVI, regnante Onorato I, Monaco dovette difendersi dalle incursioni turche. Nel 1633 Onorato II assunse, per primo, il titolo di Principe e cambiò totalmente l'orientamento della politica del principato, riportandosi nella sfera francese. A seguito di lunghe trattative col cardinale Richelieu, con il Trattato di Peronne del 14 settembre 1641, si stabilì:
- la presenza di una guarnigione a Monaco;
- la sovranità dei Grimaldi su Mentone e Roccabruna, in luogo dei feudi persi con la Spagna;
- l’assegnazione del tiutolo di Duchi di Valentinois, con elevazione a Pari di Francia –

Ed il 17 settembre con un colpo di mano Monaco passò sotto il Protettorato francese ed i suoi principi si occuparono solo degli affari interni del paese; tutto il resto fu nelle mani della Corona di Francia.

Luigi XIV, più tardi, riconobbe la sovranità dei Savoia su Mentone e Roccabruna. Il principato continuò a vivere con tale politica e corse un serio pericolo solo allorchè, con le guerre di successione in Austria, non fu rispettata la sua neutralità
Con la Rivoluzione Francese si sentirono i contraccolpi anche a Monaco. Nel gennaio 1793 fu annessa alla Francia e divenne Porto Ercole. Il Trattato di Vienna del 1815 assegnò il protettorato di Monaco al Regno di Sardegna. Il nuovo rapporto fu regolato dal Trattato di Stupinigi dell’8 novembre 1817.

Con le riforme costituzionali che agitarono l’Italia in tutto il secolo, furono riconosciute città libere Mentone e Roccabruna. Il principato si ridusse allora alla sola Monaco, presidiata sempre dalle truppe sarde. Al ritiro di queste per i noti fatti del Risorgimento Italiano, nel febbraio 1861 le due città furono cedute alla Francia, dietro compenso pecuniario.

Il principato, completamente circondato da territorio francese, ed essendo unito alla Francia dai servizi doganali e telegrafici, cessò ogni attività politica e divenne uno dei più frequentati centri turistici e mondani della Riviera. L’apertura della ferrovia Genova-Nizza del 1868 e l’istituzione della Casa da Gioco nel quartiere di Montecarlo nel 1869, risolsero tutti i problemi fiscali del principato assicurando altissimi redditi.

I successivi principi Carlo III e suo figlio Alberto, celebre come scienziato, contribuirono molto all’importanza del paese fondando industrie di lusso, ristrutturando il Palazzo Reale e costruendo la nuova Chiesa di San Carlo. Nel 1922 divenne principe Luigi II.

Nel novembre 1931 il principe costituì un Consiglio di Notabili per coadiuvare il governo del principato e mantenerne gli usi e le tradizioni. Egli ebbe una figlia, la principessa ereditaria Carlotta, sposata al principe Pietro di Polignac. Nel gennaio 1933 la principessa chiese di poter rinunciare alla successione in favore del figlio Raniero e, nello stesso tempo, chiese il divorzio dal marito. Il principe Luigi II aderì alle richieste della figlia ma non così fece l’Assemblea Nazionale poiché, se fosse morto il principe, ed essendo ancora minore Raniero, si sarebbe dovuto eleggere un Consiglio di Reggenza che, allora, non sembrava adatto a governare. Ma a febbraio la sentenza di divorzio venne ugualmente pronunciata e la questione successione fu sistemata nel novembre del 1934 poiché Carlotta ritirò la rinuncia. Inoltre, nel marzo 1937, il principe Luigi ottenne dal principe di Polignac che il figlio Raniero continuasse a risiedere in Inghilterra.

La popolazione residente nel principato è stata sempre distribuita su tre centri principali: Montecarlo, La Condamine e Monaco.

La situazione economica, florida, ha sempre avuto le sue basi su solide industrie, che rappresentano un quarto della produttività; quali la chimica, la farmaceutica, della plastica, della elettricità e quella dei componenti microelettronici. Molto curate sono anche quelle tessili, dell’abbigliamento e della carta. Più del 50% dei lavoratori del principato sono frontalieri italiani e francesi.

Notevole è il settore delle banche e degli istituti finanziari. Il sistema bancario del paese ha reso possibile un ampio afflusso di capitali esteri. Ma certamente l’industria primaria è rappresentata dal sempre crescente turismo, che fa del principato uno dei paesi più frequentati del mondo, specialmente da personaggi celebri e facoltosi. Sola cosa negativa è che non essendoci nel principato terreno agricolo, tutte le derrate alimentari devono essere importate, ed in massima parte dalla Francia.

Attualmente il sovrano del principato è Ranieri III; suo figlio Alberto è il principe ereditario. Dal matrimonio contratto negli anni sessanta con Grace Kelly, bellissima e ricchissima attrice americana, morta tragicamente in un incidente automobilistico, sono nate altre due figlie: Caroline e Stephanie.
 
Politicamente stabile, sin dal 1963 il Principato si avvalse di un Consiglio Nazionale in cui la maggioranza era  formata dall’Unione Nazionale e Democratica. Nello stesso anno nacque all’opposizione il Movimento di Unione Democratica.
A quest’ultimo, dieci anni dopo si aggregava un altro piccolo partito: l’Azione Monegasca.

Nelle elezioni del gennaio 1993 questi partiti vennero sostituiti  da due Liste: la Lista Campora e la Lista Medecin, dai nomi dei rispettivi leaders.

La prima ottenne  15 seggi, la seconda ne ottenne due e l’ultimo disponibile andò ad un indipendente. Nello stesso anno il Principato divenne membro delle Nazioni Unite.

Nel febbraio del 1998 tutti i 18 seggi furono appannaggio dell’Unione Nazionale e Democratica.