Dicembre '02   -   Sissy in viaggio a


5 dicembre     (volo aereo)

Roma Madrid - La Habana


partenza da Roma Fiumicino alle ore 10.55 con volo dell'Air Europa, arrivo all'aeroporto di Madrid alle ore 13.15 circa, alle ore 15.10 partenza con volo diretto Air Europa per La Habana.


 
6 dicembre 

La Habana


arrivo alle ore 19.10 all'aeroporto di La Habana, ritiro bagagli, trasferimento in casa di Eugenio e nelle altre case amiche vicine (naturalmente mai tutti e 18 abbiamo dormito insieme nella stessa casa) e primo giro di assaggio nella affascinante Habana Vieja: il più vasto centro coloniale conservato in America Latina, dichiarato patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 1982, attualmente un cantiere a cielo aperto ed in pieno recupero architettonico che la guida definisce un vero "libro di storia tridimensionale, pieno di vita". Gradevole sosta seduti al bar in Plaza de la Catedral.



7 dicembre

La Habana


tour libero della città... piena di smog dove i mezzi di trasporto sono i più svariati: biciclette, camion, sidecar, moto, macchinone americane anni 60'...: non ci perdiamo il Museo della Rivoluzione, il Capitolio, la Cattedrale, una passeggiata in calle Obispo (entriamo nella famosa farmacia: la Drogheria Johnson), Plaza de Armas, Plaza Vieja, Plaza San Francisco, il Castillo del Morro, Paseo del Prado la fabbrica di sigari Partagas, il Malecon.....ma soprattutto cominciamo il viaggio al ritmo della musica che non manca mai e che senti tranquillamente per strada provenire dalle radio sempre accese dentro le case! Si comincia bene anche con il bere: eccoci al mitico Foridita con i camerieri in giacca rossa, dietro il banco intenti a preparare il daiquiri e alla Bodeguita del Medio (dove peraltro torneremo a cena l'ultima sera del viaggio) per gustare il mojito! "Mi mojito en la Bodeguita, mi daiquiri en el Floridita" (Ernest Hemingway).



8 dicembre    (km 380 – ore 10)

La HabanaPaya GironCienfuegos - Trinidad


sosta a Playa Giron con le memorie dello sbarco nel 1961 dei controrivoluzionari addestrati dalla Cia alla Baia dei Porci - visita solo di alcuni al piccolo museo (eventuale acquisto delle prime cartoline con l'immagine del Che) - sosta in una bella spiaggetta lì vicina... primo bagno, snorkeling (pesce trombetta) - altra sosta nella Piazza centrale (Parque Josè Martì) di Cienfuegos - arrivo a Trinidad...il gruppo viene distribuito nelle varie case (povere ma pulite) - mangiamo tutti insieme nella nostra (dotatata di un cortile interno) per 15$: cena a base di aragosta sia oggi che domani! E' sabato nella piazza assistiamo ad un bello spettacolo di danza di ballerini e ballerine con ben tre cambi d'abito! Qualcuno di noi ha anche scuriosato un po' all'Iglesia de la Santeria nera.



9 dicembre 

Trinidad


città dichiarata dall'Unesco nel 1988 "patrimonio culturale dell'umanità" nella sua magica atmosfera sospesa nel tempo è tutta da visitare: la Casa de la Trova, il mercatino, la plaza major...ho camminato per ore da sola e in compagnia, ma il momento che più ho apprezzato è il panorama dell'intera città goduto - in una giornata particolarmente limpida - dal tetto del Palacio Cantero (museo de historia municipal), dall'alto infatti mi sono resa conto della sua particolarità fra mare e monti. Nel tardo pomeriggio un bell'acquazzone di circa 2 ore ci ha rinfrescato a tutti le idee! 



10 dicembre    (km 280 – ore 9)

Trinidad Valle de Los Ingenios - Sancti Spiritus - Camaguey


Sosta alla Valle de Los Ingenios, nota per le vaste coltivazioni di canna da zucchero. Siamo saliti sulla torre Iznaga (costo 1$), alta più o meno 40 metri è certamente un posto buono per ammirare un bel panorama e per scattare un po' di foto. Altra sosta a Sancti Spiritus con il suo ponte Yayabo dei primi anni '800 (la leggenda dice che per renderlo più resistente il cemento fu impastato con latte di capra). Arrivo, poco prima dell'ora di cena, a casa di Manolo a Camaguey: casa coloniale in ottimo stato in calle Indipendencia, 251. Prima della buona cena (costo 9$) (in verità sono arrivata che erano già tutti a tavola...), ho fatto anche in tempo ad andare a Messa - per me stranamente affollata in quanto giorno feriale - alla Chiesa di San Juan de Dios. Una messa partecipata da persone che sembravano molto attente e serene, ma anche colte e ben educate. Ho notato che ogni famiglia aveva appoggiato sulle panche i propri sacchetti con il riso, la farina, i fagioli e lo zucchero (probabilmente a Camaguey è il lunedì che si ritirano con le tessere le quantità settimanali di spettanza). Mi hanno colpito la sobrietà e l'eleganza di alcune persone, ma in particolar modo una bambina - a messa con i suoi genitori e la nonna - che spesso si girava verso di me con atteggiamento furbetto ed incuriosito. 


 
 



 
11 dicembre    (km 440 – ore 10)

Camaguey - Santuario del Cobre - Santiago


Dopo aver scattato qualche foto alla bella casa che ci ospitava, siamo andati ancora un po' in giro fino al mercato di Camaguey dove, unici turisti, è stato interessante scuriosare da una bancarella all'altra... futta e verdura in abbondanza. Partenza intorno alle 10.00 ed intera giornata in pullman (libro letto: Il re dell'Avana di Pedro Juan Guitiérrez, decisamente forte e crudo). Sosta alla Iglesia del Cobre, chiesa dei primi anni del '900, 22 Km. a nord di St.go de Cuba, la Virgin del Cobre è l'indiscussa protettrice di Cuba, in quanto oggetto sia cattolico che yoruba (come Ochùn). Fra i numerosi ex voto: il Nobel di Hemingway ed uno della mamma di Fidel. La nostra casa (Sra Maia C. Mograve C. - Corona no. 851 esq. A San Carlos) di Santiago aveva una bella terrazza panoramica dove per 2 mattine noi 8 donne abbiamo gustato ottime e fin troppo ricche colazioni! 

 


12 dicembre

Santiago de Cuba


Davvero una bella giornata trascorsa in una bella città piena di vita ed accogliente nei suoi vari aspetti. La nostra casa si trovava vicino alla terrazza di Diego Velasquez: un bel panorama su parte della città, una piacevole sosta 
Nel Parquet Céspedes, l'antica piazza centrale dove si trova la Cattedrale, con un bel presepio in allestimento proprio in facciata. E poi via...a giro per la gioiosa città, non a caso importante per il suo famoso carnevale! E' d'obbligo una tappa al Museo 26 de julio alla Caserma della Moncada, uno dei simboli della Rivoluzione. Il 26 luglio del 1953 fu attaccata da un commando capeggiato da Fidel Castro. L'attacco fallì e Fidel nella sua arringa difensiva pronunciò le famose parole "la storia mi assolverà...". Ci sono ancora i segni delle pallottole (solo quelli sul corrimano sono originali, sul muro sono stati riprodotti fedelmente con l'aiuto di fotografie).
Nel pomeriggio siamo stati al Museo del Carneval dove abbiamo potuto ammirare, in un ambiente senz'altro rilassante e divertente, dei bravissimi ballerini in costume impegnati in una danza/processione (santeria) afro-cubana denominata conga (qualcuno di noi è stato anche piacevolmente coinvolto). A seguire: il Museo del Ron presso la Fabbrica de ron Caney, dove, oltre al doveroso assaggio, ti offrono la spiegazione sulla sua preparazione ed i suoi diversi invecchiamenti.
La serata è finita, come quasi tutte le sere, alla Casa de la Trova.


13 dicembre      (km 290 – ore 7)

SantiagoCastillo del MorroGuantanamoPasso La Farola - Baracoa


Partenza in primissima mattina e prima sosta dopo soli 8 Km.: il Castillo del Morro con all'interno il museo de la Pirateria si affaccia sull'ingresso della Baia di Santiago.
Altra piacevole sosta è stata...finalmente per un bagno! Naturalmente in un luogo storico: la playta de cojobado importante per il desembarco de Josè Marti y Maximo Gomez nel 1895
E di nuovo in pullman... per il tratto montano della strada della Farola 40 km. che attraversano la Sierra del Purial: ambienti naturali che cambiano repentinamente, dal deserto di cactus della costa di Guantanamo, ai palmeti tropicali, al bosco di montagna...
Baracoa si trova al centro di una regione straordinaria con abbondante vegetazione. I quartieri non centrali la sera sono illuminati a sere alterne...quindi per noi della nostra casa luce elettrica solo la prima sera...la seconda ci siamo arrangiati con delle torce a pila offerte dai padroni di casa!


14 dicembre 

Baracoa - trek Rio Yumuri - playa Guardalavaca



 
 
 
 

Si tratta di una classica escursione nella foresta di Baracoa dal ponte sul rio Yumuri (ad una mezz'ora di strada con il pullman) con arrivo alla Boca de Yumuri a 27 Km. lungo la costa verso est. Questa camminata prevede un tratto in salita di circa un'ora e mezzo attraverso le piantagioni di canna da zucchero, ananas, cacao e caffè , poi una piacevole sosta con bagno ristoratore in una pozza del rio, una scorpacciata di cocco ed il ritorno in barca in un'ansa del fiume che ci riporta al parcheggio (per chi vuole evitare il solito $ ... una nuotata di 10 minuti). L'escursione, che in tutto dura circa 3 ore, è senz'altro gradevole e interessante è l'assistenza delle guide non autorizzate che ti accompagnano raccontandoti le loro difficili storie per ottenere qualche dollaro. La ragazza che mi ha accompagnato mi disse che il lavoro di 10 giorni nelle piantagioni le veniva pagato solo un dollaro e che aveva lavorato fino agli ultimi giorni prima di partorire la sua Claudia una bella bimba (ho visto la foto) di 20 mesi. Mi ha lasciato l'indirizzo chiedendo che le mandassi qualcosa dall'Italia.
Risaliti sul guagua...ci dirigiamo alla famosa spiaggia di Guardalavaca... subito un bel bagno e dopo poco il sole è tramontato!


15 dicembre     (km 350 – ore 7)

BaracoaHolguin


Giornata di trasferimento. Cena in un discreto paladar clandestino e pernottamento a Holguin (la già citata "notte con cucaracce" a casa del pediatra!).


16 dicembre       (km 380 – ore 8)

Holguin - Moròn


Altra giornata di trasferimento. Arrivati a Moròn (famosa per il curioso monumento al gallo), posto "strategico" .35 Km. a nord di Ciego de Avila, perché vicino a Cayo Coco e a Cayo Guillermo. Cena a base di aragosta "clandestina" in una casa particolare. Casa de la Trova e a letto.

 


17 dicembre           ( km 150 – ore 3)

Moròn Cayo Guillermo (playa Pilar) - Moròn


La sera prima il nostro autista Rafael alla Casa de la Trova aveva decisamente esagerato con il bere...e non era andato per niente a dormire...ma, fin qui, affari suoi! Soltanto che, purtroppo, alle 8 di mattina (mentre ci veniva a prendere in piazza) ha avuto un incidente (ad una curva il guagua si è capovolto!). Sulle vere condizioni di Rafael dopo l'incidente...è calato un po' di mistero: Ospedale? Commissariato ? ritorno a casa ? Anyway, dopo un'attesa di più di un'ora qualcuno ci ha informato e con un vecchio piccolo guagua locale dopo essere stati a recuperare tutte le nostre cose lasciate sul povero grande e rotto guagua abbiamo contrattato per farci portare alla Playa Pilar di Cayo Guillermo: una classica spiaggia caraibica da dove, con un gommone e 5 $ pax, abbiamo raggiunto un isolotto di fronte dove c'era la possibilità di fare un ricco snorkeling con tanto di guida (+ altri 3 $). Al ritorno doverosa sosta per una bella foto al tramonto (sono momenti in cui ... ti dispiace tanto di aver finito il rullino!...ma l'immagine è rimasta dentro di me). Dopo cena siamo stati tutti invitati ad una festa in una casa privata per San Lazzaro (uno dei santi più importanti per la santeria bianca)



18 dicembre      ( km 210 – ore 4)

Moròn - Cayo Santa Maria (playa las brujas) Remedios - Santa Clara


Il nuovo guagua + due nuovi autisti (il superstite del primo è rimasto a Mòron per occuparsi della macchina incidentata) di buon mattino ci ha portato in un'altra bella spiaggia un po' prima di arrivare a Cayo Santa Maria dove abbiamo fatto una lunga passeggiata, un bel bagno ed un buon pranzo a base di frutta tropicale. La città di Remedios (a 45 Km. da Santa Clara), con il suo centro storico, in stile coloniale avrebbe senz'altro meritato una visita più lunga: nella la piazza si respira già una buona atmosfera e la visita alla chiesa di San Juan Batista - con il suo altare in legno intarsiato rivestito d'oro - è certamente consigliabile. Dopo aver mangiato minimo due empanadas pax che un signore vendeva al solito costo di un dollaro e bevuto un buon succo di mango, siamo ripartiti per Santa Clara (unica notte trascorsa in una casa particolare clandestina!: i padroni di casa hanno presto liberato la loro camera matrimoniale, mettendo nastro adesivo per chiudere armadio e cassetti, pregandoci di tenere lucchettate le valige nell'ingresso - dove peraltro dormivano sui divani altre due persone - fino a tarda ora: si sarebbe sempre potuto dichiarare che avevamo solo lasciato in deposito i bagagli...) 


19 dicembre      (km 250 – ore 5)

 Santa Clara - Finca Vigia - La Habana


Di buon mattino, con un po' di amaro in bocca in quanto una persona del gruppo la sera prima aveva subito uno scippo in piena regola...(per fortuna con pochi danni) abbiamo visitato i due monumenti più importanti quello al treno blindado (poco fori la città, ad un Km. dalla collina El Capiro) e quello al Che. Anche Santa Clara infatti ha il suo posto nel mito della Rivoluzione: dicembre 1958 il Che, mentre Camillo Cienfuegos assediava Yaguajay sulla costa nord, raggiungeva Santa Clara, chiave strategica sulla strada per l' Avana e quindi l'ultima carta per l'esercito di Batista, e dopo quattro giorni di battaglia il treno blindato carico di soldati, armi e munizioni fu fatto deragliare dai guerriglieri e segnò la fine per il regime di Batista sulla collina El Capiro.
Sulla strada per arrivare alla capitale ci siamo fermati al Museo Ernest Hemingway ambientato nella famosa Finca Vigia, una grande casa bianca, ancora interamente ben arredata (forse i trofei dei safari in Africa sono in più...), dove lo scrittore visse dal '39 al '61, quando si uccise negli Stati Uniti. In questa casa ha scritto anche "il vecchio e il mare" (per esempio!) e dal piano più alto si vedono l'obelisco di Plaza de la Revolution e i grattacieli del Vedado. Ed è proprio Plaza de la Revolution con il Memorial José Marti e il Ministero dell'Interno, con la grande immagine stilizzata di Che Guevara, che è stata la nostra prima tappa di ritorno a l'Avana.
Ritornare in questa magica città mi ha dato la stessa sensazione che si prova nel rivedere un vecchio caro Amico, magari...anche, un tempo, un po' amato: la prima volta il cielo era nuvoloso rispetto all'azzurro di questa volta ed il sole è caraibico! Non si avverte, più o quasi, quello smog dell'altro giorno (anche il vento è favorevole al nuovo incontro!). L'aperitivo in Plaza de la Catedral, la cena alla "B del M" (Bodeguita del Medio) con la consueta orchestrina che girando per i tavoli dei turisti, che durante la cena si alzano per firmare i muri de la Bodeguita, cantano Guajra Guantanamera... Hasta Sempre. Anch'io, per l'occasione in veste più di turista che di viaggiatore, ci ho tenuto a lasciare il mio segno... quasi un modo per partire solo parzialmente! Il ritorno: la seconda volta meglio della prima... (anche in questo caso!).

 

20 dicembre

 La Habana - Madrid - Roma


 

  

 

L'appuntamento era per il pomeriggio (l' aereo avrebbe preso il volo alle 21.10). Sveglia di buon'ora e via... a giro per la città: il cielo ed il sole sono quelli del giorno prima...quindi lungo il Malecòn, che la guida definisce "struggente lungomare" ... una lunga sosta all'interno dell'Hotel Nacional de Cuba con un giro dei giardini...e poi ancora nell' Habana Vieja... . Il gruppo si ritrova fra le sue strade, nelle sue piazze...ci dispiace lasciare Cuba e non senza meraviglia ci dispiace lasciarci anche fra noi del gruppo (all'inizio, fin quasi alla fine... da definire, come quasi una regola imparata da qualcuno che conosco..., "eterogeneo e raccogliticcio") proprio all'ultimo giorno...ci rivalutiamo reciprocamente un po' più o meno tutti!! Sarà stato qualcosa di magico...ma il viaggio come sempre continua ad insegnare e non è più Cuba, non più i Caraibi è semplicemente il prossimo....
7 ore di attesa in aeroporto ci sembravano decisamente troppe così con una parte del gruppo ci siamo organizzati per andare in città. Intorno alle 19 siamo atterrati a Fiumicino. 


In un'interessante intervista pubblicata su Repubblica dello scorso 24 febbraio Pedro Juan Guitiérrez (presentato come un autore di libri crudi e sensuali, pubblicato e tradotto in ben 14 paesi, ma solo recentemente, per la prima volta, pubblicato nel suo paese - dove infatti si definisce come "un fantasma all'Avana" e accolto ad una fiera internazionale) conclude dicendo: "Noi non siamo anglosassoni, tedeschi o francesi: noi siamo cubani, e per noi il sesso è la cosa più normale del mondo, e la consideriamo una cosa meravigliosa. Gli elementi fondamentali della nostra cultura sono l'erotismo e la musica: qui in qualsiasi casa si mette salsa tutto il giorno e capita che si faccia sesso. Come un'espressione d'amore o anche solo d'affetto. Come una carezza. Una cosa, ripeto, assolutamente normale...Se scrivo una storia, perché non dovrei parlarne?"




a cura di Sissy