Nell'Acacus libico di Sissy
 
 
 
“Svegliarsi ogni mattina in un punto diverso del vasto deserto. Uscire dalla tenda e trovarsi  davanti allo splendore di un nuovo mattino: tendere le braccia, stirarsi nell’aria fredda e pura; riempirsi di luce e di spazio; conoscere, al risveglio, la straordinaria ebrezza di respirare solamente, di vivere solamente…”                                                          Pierre Loti
 
 
 
Deserto. 
Ho letto da qualche parte che, quando si torna dal deserto,  senti come un elastico dietro la schiena che ti riporta indietro con slancio…E’ proprio vero!  
Cerco di ricordarmi i nomi delle città, delle oasi, delle zone del deserto che ho attraversato per raggiungere l’Acacus. Tripoli - Nalut  - Ghadames - la Hamadat al Hamrah -  l’Idhan Awbari - Ghat e poi la nostra mèta: un deserto molto particolare…una visione eccezionale caratterizzata da pinnacoli rocciosi, archi naturali e le famose pitture rupestri, questa parte del Sahara che si chiama Acacus. 
Deserto di dune
Il deserto
Prova esterna ne è che continuiamo  a documentarci sul deserto libico, come se ancora  dovessimo partire.  Con i miei compagni di viaggio   continuiamo a segnalarci  (tramite e-mail, telefono, segnali di fumo e quant’altro…)  articoli, libri,  giornali specializzati (l’ultimo è stato un regalo di compleanno, peraltro molto gradito!)…fieri che parlino della nostra recente esperienza di viaggio. 
Dune a pinnacolo
 
Pitture rupestri
 “E’ stato il più bel viaggio che ho fatto!” Mi è stato replicato che  lo affermo “decisa” alla fine di ogni viaggio…Sarà anche vero ma questo ha la caratteristica di avermi lasciato impresso un segno indelebile…la gioia di girare velocemente su me stessa e di VEDERE a 360° e forse (perché no?)  anche a “380°” come ha urlato in loco un mio amico.
Incisioni su roccia
Salire su una duna (11 partecipanti…spesso su 9 dune diverse…non perché ci fosse cattiva sopportazione fra di noi, anzi è stato un buon incontro!) ed ammirare il mare di sabbia nei suoi diversi aspetti, diverse sfumature di colore rosa..arancio..grigio.
Il deserto
Cammelli, amici fedeli
Il nostro viaggio è filato a meraviglia…La Libia ti accoglie bene, il gruppo viene affidato ad un agente della Polizia turistica: nel nostro caso una persona gradevole non solo nell’aspetto  (naturalmente ben presto notato da noi donne…). Con un modo molto garbato ha sorvegliato tutti noi e – dal nostro punto di vista – più per la nostra sicurezza che per la loro!
I segni dell’embargo – il Paese ne è uscito da circa un anno – sono ancora visibili in una città come Tripoli a cominciare dall’aereoporto… dove le vetrine di un prossimo fornito duty-free sono illuminatissime, ma  ancora vuote.
Le visite alle città romane di Sabratha e Leptis Magna  fanno da necessaria e adatta cornice all’esperienza deserto: ottimo preludio, la prima, e degna di un gran finale, la seconda:   Oasi
Centro abitato
è la posizione di entrambe in riva al mare che ti lascia affascinata…in più ho un ricordo di un bel bagno a dicembre!
Deserto
Sul deserto potrei dilungarmi…sulle guide c’è scritto che il Fezzan libico  è la parte “più”…del  Sahara. Personalmente, visto che per ora ho visitato solo il sud-ovest, …non sono certo attendibile per una conferma. Ciò che però posso senz’altro affermare  è che è stata un’esperienza di viaggio “superiore”!
Cammelli
Dal mio punto di vista di neofita è stata affascinante la nostra vita quotidiana nel deserto sulle grosse e malandate (mica tanto… visto che hanno - ad eccezione di qualche sosta tecnica - retto egregiamente) jeep guidate dai tuareg, diventati nostri amici dopo poche ore. 
Jeep regine del deserto
Panorama
Tutti i giorni il campo andava montato e smontato…Cucinare tutti insieme: nel nostro caso non è stato necessario, nel nostro gruppo un cuoco o due si sono subito distinti…e noi sguatteri ci alternavamo  a meraviglia al fine di portare in tavola 
tutto il necessario per delle sane e gustose mangiate (personalmente…la vita nel deserto non mi ha deperito di un etto!) Per quest’occasione ho comprato per la prima volta una tenda (d’altronde all’alba  dei 40 anni…qualche “pazzia” va pur fatta!) 
Oasi 
 Accampamento
e gestire in proprio - in verità non mi è mai mancato, al bisogno, un valido aiuto! -  la mia piccola casina smontabile mi ha affascinato! 
La notte…quando dovevo per forza uscire…l’escursione termica era notevole, ma altrettanto era la gioia di ammirare, specialmente a luna tramontata, una quantità di stelle inimmaginabile! 
La luna…anche a metà… dice la sua!  E non c’è più bisogno di lampade! Una sera, la vista  al tramonto dalla cima di un picco roccioso dell’Acacus…
ci ha ricordato  le Galàpagos: al posto del “mare-acqua”,  il “mare- sabbia”  con le medesime rocce scure che svettano tranquille e superbe !  
Potrei dilungarmi… la tastiera (“avrei preferito poter scrivere la penna” - ndr.) mi sta prendendo la mano… ma chiudo con un consiglio  per il lettore ed una certezza per me: “organizzatevi e vivete il deserto!”
Io? Prossimamente ancora un viaggio! 
  
Sissy

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