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1°- 26 NOV
merc.: Milano-Roma(1h) Roma-Amman(4h) Amman-Muscat(4h) |
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Dopo Milano ci troviamo tutti a Roma. Chiedo ai responsabili dello scalo per la sistemazione ad Amman al ritorno ma mi rispondono che non ci spetta perché il nostro non è un volo intercontinentale. In realtà poi non ci saranno problemi. Partenza in orario, scalo tecnico ad Atene. Ad Amman faccio il check in per il secondo volo, stiamo 3 ore in aeroporto. Decollo in orario, scalo ad Abu Dhabi.
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2°- 27 NOV
giov.: Muscat-Al Bustan-Suk (pomeriggio) |
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Sono le 3.30 quando arriviamo a
Muscat
. Il mio bagaglio non c'è. Cambiamo i primi soldi e poi fuori troviamo ad aspettarci Mr. Vaidja con 2 auto. In 30 minuti siamo all' albergo che non mi ha riservato le stanze, mostro copia della loro mail di accettazione ma non c'è niante da fare; è il maggior periodo di festa per il paese, c'è tutto pieno. Tre trovano posto nell' adiacente Hotel Marina e in tre ci sistemiamo in una stanza che probabilmente hanno fatto sgomberare dal personale di servizio che ci dormiva. Poco dopo le 4 ci addormentiamo di schianto. Alle 10 ho appuntamento con Mr Vajdia nella hall. Concludiamo il contratto per l' auto, l' autista non è un suo dipendente per cui mi deve caricare 3 OR al giorno di assicurazione per lui. Lo incarico dell' acquisto dei biglietti aerei per Salalah e della conferma di quelli internazionali. Telefoniamo alla Jordan ma in aeroporto c'è chiuso e in città è festa. Gli faccio allora una delega per il ritiro del bagaglio. Ci sistemiamo nelle stanze che si sono liberate e poi usciamo a colazione/pranzo. Disbrigate queste formalità possiamo ora dire di essere finalmente in Oman, la temperatura è ideale, la città di Muscat è come si suol dire in ottima posizione adagiata su un golfo tra il mare e le montagne, è pulita ed ordinata con le sue belle moschee. Un salto al
suk di Muttrah che chiude per la sosta di pranzo giusto per acquistare alcuni vestiti per il sottoscritto, poi prendiamo un minibus-taxi che con solo noi a bordo mi chiede 4 OR per andare al
Al Bustan Palace, mega albergo stile mille e una notte, bighelloniamo in questo splendido albergo mentre a noi è riservato un appena decente albergo dove al primo piano, noi siamo al secondo, donne dell'estremo oriente esercitano un antica professione. Per il ritorno optiamo per il più consono bus di linea a 0,100 pax che ci scarica giusto davanti all' albergo. Per strada diamo una occhiata al volo alla (chiusa) residenza del Sultano
(Alam Palace) con i suoi forti di Jalai e Mirani. Dopo le 16 ci fiondiamo nel suk. Non riusciamo a trovare una cartina stradale perché l' unico book shop, fuori dal suk, è chiuso. Per cena andiamo nel quartiere di Ruwi prendendo sempre un minibus per noi soli a 0,200 pax. Al ritorno ci costerà invece 0,100 Or pax perché verrà riempito da altri passeggeri. Un' ultimo sguardo al lungomare scintillante dalla terrazza del nostro albergo.
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3°- 28 NOV
ven.: Muscat-Bait Nua Man-Barkha-Nakal-At Towarah-Wadi Bani Auf-Bylat Sayd-Rustaq-Al Hazm-Sohar
439 KM - ORE 12 |
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Pronti alle 7 per quella che sarà la tappa più lunga e piena di tutto il viaggio. La jeep non ispira molto per la scomodità dei due posti sulle panchette. Compro una corda per legare i bagagli. Siamo ancora senza cartina e dopo l' aeroporto ci fermiamo all' albergo Hyatt ma anche la sua libreria aprirà troppo tardi per la festa. Prima tappa poco fuori da Barkha alla casa fortificata detta
Bait Nua Man (seguite le indicazioni della Lonely) ovviamente chiusa che ammiriamo dal cortile interno. Poi
Barkha con il suo forte (chiuso) e il bellissimo mercato del pesce direttamente sulla spiaggia.
Imbocchiamo la strada che porta verso l'interno. Il forte di
Nakahl ci soddisfa tutti ; poco distante ci sono le sorgenti calde di
At Towarah piene di famiglie soprattutto indiane che passano la festa facendo pic-nic, cantando e danzando. Saltiamo a piè pari la sosta al fortino di
Al Awabi per inoltrarci lungo lo sterrato del Wadi Bani Auf che con gli ultimi chilometri in ripida salita su burroni abbastanza preoccupanti ci porta sino all' oasi di montagna di
Bylad Sayt. Per chi volesse bighellonare da queste parti con il fuoristrada un cartello indica il Jebel Sham a più di 70 km di pista (abbastanza brutta a detta del nostro autista). Sono le 13,30, un rapido e frugale pasto e torniamo per la stessa pista alla strada principale. Ci sono altre
sorgenti calde prima della visita del forte Rustaq . A pochi chilometri sorge l' ultima tappa di oggi, il forte di
Al Hazm dove occorre una torcia elettrica per visitare i sotterranei. Torniamo sulla costa mentre rapidamente cala la sera. Ancora un lungo veloce tratto di autostrada prima di arrivare a
Sohar.
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4°- 29 NOV
sab.: Sohar-Wadi Al Hawasina-Al Sulayf-Ibri 273 KM ORE 8 |
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Carichiamo i bagagli dopo aver comprato un telo per proteggerli dalla polvere e un' altra corda. Il forte di
Sohar è (tanto per cambiare) chiuso in compenso funziona a pieno ritmo il
mercato del pesce. Sono le 11 che lasciamo Sohar, breve sosta per comprare un po' di cibarie ad Al Kaburah prima di dirigerci verso sud ovest lungo le piste del
Wadi Al Awasina . Il nostro driver cercherà di perdere un paio di volte la strada e la chiederà spesso alle auto che incrocerà. Faremo fatica anche a trovare la città distrutta di
Al Sulayf : sulla strada da Ibri a Nizwa, 1 km fuori dal paese, guardate a destra, sull' ultimo costone di collina vedrete la sagoma delle case diroccate. Faremo anche fatica a trovare l' hotel dove dormire, siamo così affaticati(...) che unanimemente saltiamo la visita del forte di
Ibri .
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5°- 30 NOV
dom.: Ibri- Al Ayn-Jabrin-Bahla-Jebel Sham-Nizwa 412 KM ORE 8 |
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Partiamo abbastanza presto perché prevedo una giornata lunga con l' ascesa su pista al Jebel Sham. Arriviamo alle tombe preistoriche di
Al Ayn : seguite sempre la Lonely guardando il crinale delle colline sulla sinistra. Una partecipante si accorge di aver lasciato la macchina fotografica in albergo. Telefono e il gestore l' ha trovata. Torniamo sui nostri passi e ...buchiamo. Il gommista di Ibri ci fa notare l' altra gomma rovinata. Lunghe telefonate con Mr. Vajdia e poi le cambiamo tutte due, caricandoci le carcasse vecchie sul portapacchi, almeno ci tengono fermi i bagagli. Fra una cosa e l' altra perdiamo 3 ore e percorriamo 160 km in più.
Fort Jabrin vedrà la visita di solo un paio di partecipanti, quello di
Bahla è ancora in ristrutturazione e la questione non si pone. Sono le 14 e per fortuna anche il laboratorio di ceramiche che avremmo dovuto visitare è chiuso, la notizia viene accolta con grossi sospiri...di sollievo. Alle 14,30 imbocchiamo quella che pensavo fosse una pista e invece è una autostrada che si inerpica verso il
Jebel Sham. Solo gli ultimi chilometri sono sterrati, occorre prendere a destra seguendo le indicazioni per il parcheggio del Cliff Walk. Dall' alto si ammira una versione ridotta del gran Canyon. Ritornati sulla statale saltiamo le rovine della città vecchia di
Tanuf perché ormai è buio. La sistemazione della sera sarà la più apprezzata di tutto il viaggio.
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6°- 1 DIC
lun.: Nizwa- Nizwa(suk e forte) ORE 2- Birkat Al Mawz-Wadi Muaydin-Sanaw-Ibra-Wadi Bani Khalid-Whaiba Sands
379 KM - ORE 8 |
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In mattinata andiamo al
Suk e al Forte di Nizwa . Poi passiamo alla casa fortificata di Birkat al Mawz. Alle sue spalle ci inoltriamo lungo la strada che si infila nel
Wadi Muaydin. Rimaniamo sul fondo del wadi perché lo sterrato che si inerpica verso il Jebel Akhdar è chiuso e occorre un permesso dei militari per accedervi con l' automezzo. Unica alternativa ammessa una camminata di più di 6 ore dalla fine del wadi stesso. Una rapida occhiata anche al vecchio villaggio di
Birkat al Mawz prima della lunga e veloce galoppata che attraverso Sanaw e
Ibra ci porta a passare oltre Al Mintirib sino al bivio per il
Wadi Bani Khalid. Strada asfaltata quasi sino in fondo, basta seguire le indicazione per le "water polls". Da dove si lasciano le auto bastano pochi minuti a piedi per arrivare alle piscine naturali. Alle 16,30 siamo di nuovo sulla strada asfaltata. All' imbocco della pista per
Whaiba Sands sgonfiamo le gomme e mentre tramonta il sole in 20 minuti di corsa sulla sabbia arriviamo all' accampamento dove ci fermeremo per la notte. Senza neanche scaricare i bagagli l' autista ci scarrozza tre alla volta in cima al cordone di dune per ammirare le ultime luci del giorno. Aperitivo arabo sotto le stelle offerto dallo staff del campeggio, purtroppo anche qui abbiamo nelle vicinanze l'immancabile ripetitore GSM.
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7°- 2 DIC
mar.: Whaiba Sands - Bani Bu Hassan-Bani Bu
Ali-Qumaylath-Ra's Al Hadd- 260 KM ORE 8. Ras Al Juanyz
(tartarughe) ORE 2 |
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Al mattino c'è un nebbione che sembra di essere nella bassa padana. Quando si alza torniamo a camminare sulle dune. Ce ne andiamo in tarda mattinata fermandoci ad un accampamento di beduini a cui lasciamo i pochi doni per i bambini che abbiamo portato dall' Italia e ricevendone datteri in cambio. Tornati all' asfalto rigonfiamo le gomme e ci dirigiamo verso il mare.Vediamo dall' esterno il forte di
Bani Bu Hassan e la moschea Jami Al Hamoda a Bani Bu Ali (più difficile da trovare). Giungiamo in vista del mare a
Qumaylah semplice paese di pescatori dove non c'è nulla (meglio fare rifornimenti alimentari prima). La strada costiera è tutta asfaltata. Ci sistemiamo in riva al mare a
Ras Al Hadd in confortevoli bungalow su una bella caletta dove sono ormeggiati i Dhow, le tradizionali imbarcazioni omanite. Dopo cena ci trasferiamo con la macchina nella spiaggia di
Ras Al Juanyz, paghiamo 1 OR pax di tassa ingresso . Un biologo ci spiega tutto sulle tartarughe, fa' le dovute raccomandazioni sul come comportarsi. Poi ci affida ai ranger locali. Siamo una quarantina e poco dopo siamo sparsi per tutta la spiaggia senza quasi più disciplina, con il ranger che tranquillamente se ne va per gli affari suoi. Non oso pensare cosa possa succedere quando ci sia la presenza di qualche centinaio di persone.... Qui assistiamo al raro spettacolo della posa delle uova delle grosse tartarughe marine, ve ne sono almeno cinquanta, ed ad alcuni piccoli che appena usciti dal guscio si dirigono verso l'oceano.
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8°- 3 DIC
mer.: Ras Al Hadd- Spiaggia-Sur 60 KM ORE
1 |
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Mattinata di svacco in spiaggia anche se non mi lasciano fare il check out dopo le 11. Ci trasferiamo tranquillamente a
Sur dove vediamo il cantiere (per 3/4 in rovina ) dei costruttori di sambuchi. La spiaggia non ci attrae per il bagno, troppo in città e anche abbastanza sporca. Trovata la sistemazione in appartamento ci sguinzagliamo per il suk. Alla fine Sur ci apparirà come una città più viva di quanto non dica la
Lonely.
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9°- 4 DIC
gio.: Sur-Qalat-Wadi Tiwi-Wadi Shab-White Beach-Muscat 220 KM ORE
8 |
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Vediamo dall' esterno la fortezza di
Sinesla e visitiamo la cinta muraria di quello di Bilad. Prendiamo la costiera che è sterrata solo in parte. Una sosta a
Qumaylat resti di città del II sec. d.c. In macchina ci inoltriamo nel
Wadi Tiwi. Siamo nella zona che viene frequentata dai turisti che partono da Muscat e fanno il giro in giornata e pare che ci sia stato qualche problema fra i locali e qualcuno di loro troppo succintamente vestito. Poco dopo ci fermiamo e con una piccola barchetta attraversiamo il ramo di un fiumiciattolo. Ci inoltriamo così a piedi per più di 40 minuti nel
Wadi Shab, luogo molto ombreggiato, ideale per la sosta pranzo, frequentato anche dai locali. Ci sono un paio di guadi da fare a piedi. Poi una sosta sulla
White Beach frequentata da occidentali, forse uno dei posti migliori per fare il bagno, peccato che i nostri costumi siano nel bagaglio sul tetto del fuoristrada. Un' ultima sosta al
Sinkhole una caverna a cielo aperto determinata dalle infiltrazioni del mare sotto le rocce della costa, prima di arrivare alle 18 a Muscat. Mi incontro con Mr. Vaidya che mi porta i biglietti aerei e con cui saldo il conto.
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10°- 5 DIC
ven.: Muscat-Salalah ORE 1,30 |
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Dopo l' ultima visita al suk partiamo alle 10,30 (non ci sono macchine e disposizione) per l' aeroporto. Recupero il mio bagaglio al deposito lost and found. Rapido volo, all' arrivo confermo immediatamente il ritorno al bancone Oman Air zona partenze. Con 2 taxi (2,500 OR l' uno tariffa fissa con tanto di cartello) andiamo al Redan Hotel da me prenotato per telefono da Ras Al Hadd. Con l' aiuto dello staff prenoto per i prossimi giorni un minibus guidato da un omanita che parla solo arabo. A fatica ci accordiamo sui siti da vedere e sulla cifra del compenso.
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11°- 6 DIC
sab.: Salalah -Mughsail-Rakhyut- Salalah 300 KM ORE 10 |
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Alle 8,30 ci imbarchiamo sul nostro asmatico schoolbus, capiente ma molto, molto lento. Passata Raysut puntiamo verso le spiagge di
Mughsail. Dopo questo punto la strada si inerpica sull' altopiano a 1000 metri di altitudine; l' opera stradale è impressionante. Al posto di blocco non vorrebbero farci passare perché pare occorra un permesso del comando militare di Salalah. Un paio di telefonate, i nostri passaporti, una lunga contrattazione del nostro autista e riusciamo a continuare lungo la strada. Se non avete un mezzo più che veloce secondo me è meglio fare dietro front a questo punto e andare a fare il bagno sulla spiaggia di Mughsail. La strada continua ancora a lungo sull' altopiano fra mandrie miste di mucche e dromedari. Scende nuovamente al mare a
Rakhyut dove ci fermiamo su una spiaggia sabbiosa per il pranzo e il bagno. Nel pomeriggio torniamo con una sosta al campeggio di Mughsail e ai vicini blowholes che però spruzzano acqua solo con l' alta marea e il mare grosso. A 30 km dall' albergo il pulmino che aveva singhiozzato per tutto il giorno cede di schianto. Risultando vani i tentativi per farlo ripartire il nostro anfitrione alla fine deve chiamare un suo amico che con un minibus molto più moderno completo di vetri scuri, aria condizionata e stereo ci riporta a Salalah, non senza una sosta in un negozio per offrirci delle
Pepsi...
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12°- 7 DIC
dom.: Salalah-Taqah-Khaw Rawri-Tawi Atayr-Marbat-Salalah ORE 7 |
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Alle 8.30 ci dirigiamo al forte, piccolo ma ben tenuto, di
Taqah. Poco distante ci sono le rovine di Abyssopolis, antico porto sulle rotte dell' incenso e delle spezie che con la sua baia ormai interrata di
Khaw Rari, suggestiva riserva naturale, merita senz' altro una sosta; volendo si può fare il bagno sulla lingua di sabbia, anche se non ci sono ripari che diano ombra. Da un buco nella rete entriamo anche nel sito archeologico che è chiuso e veniamo prontamente redarguiti dal custode che minaccia di chiamare la polizia. Chiediamo scusa ed evitiamo guai maggiori. Saliamo poi sul jebel per andare a vedere la dolina di
Tawi Atayr (seguire le indicazioni della Lonely però quando girate a sinistra al cartello Kisais Adeen prendete subito a dx la prima sterrata e subito il piccolo acciottolato di nuovo a destra). Arriviamo a
Marbat stando alti sul jebel prima di scendere con uno sterrato panoramico sulla costa. Una visita alla
Bin Ali' s tumb e poi la spiaggia poco balneabile dove ci sono dei gazebo che danno un po' di ombra. Nel tardo pomeriggio il nostro autista decide che completeremo la visita domani mattina e non c'è verso di fargli cambiare idea. Ci offre Pepsi e e banane prima di riportarci in albergo.
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13° - 8 DIC
lun.: Salalah-Ayn Jarziz-Job's tumb ORE 2 - Salalah -Muscat ORE
1,30 |
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In mattinata in un paio d' ore ci alziamo sulle colline alle spalle di Salalah per andare a vedere la tomba di Giobbe e la località termale di
Ayn Jarziz (evitabile). Da ultimo in paese e in albergo in attesa del volo delle 18. Trascorreremo in quattro la notte dormendo sulle poltrone della zona che collega gli arrivi con le partenze all' aeroporto di Muscat, In due andranno a bighellonare in città.
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14° - 9 DIC
mar.: Muscat-Amman ORE 4 - visita Jerash ORE
4 |
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Decollo in orario, ad Amman ci fanno un permesso temporaneo e ci ritirano il biglietto per Roma. Con il loro bus andiamo in albergo. Ci chiedono subito 30 USD pax per la visita a Jerash. Poco dopo esco nel cortile e un autista mi offre lo stesso servizio per 70 USD in 4. Se fossi uscito sulla strada senz' altro avrei ottenuto un prezzo ancora inferiore. La visita richiede 1,30 di macchina per arrivarci e almeno un paio di ore di sosta. La guida costa 5 Dinari e il biglietto d' ingresso 2,5 Dinari.
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15° - 10 DIC
mer.: Amman-Roma-Milano |
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